In L'anima di un polpo, la naturalista e autrice Sy Montgomery utilizza la sua esperienza diretta con i polpi per riflettere sulla natura della coscienza e su ciò che significa avere un'anima.

Sy Montgomery crede che 'la paura del polpo giaccia in profondità nell'inconscio umano'.

Non sorprende, quindi, che la maggior parte di noi ne sappia molto poco, nemmeno che il plurale non è 'octopi', ma è infatti 'octopuses' poiché non si può aggiungere una desinenza greca a una parola latina.

Questa paura è stata solo aggravata dalla loro rappresentazione nella letteratura nel corso dei secoli.

Plinio il Vecchio affermò che 'nessun animale è più selvaggio'.

Leggende islandesi del XIII secolo avvertivano di 'Hafgufa', il mostro del mare che avrebbe inghiottito uomini, navi e balene.

Non tutti possono vantarsi di essere stati inseguiti da un gorilla arrabbiato, morsi da un pipistrello vampiro o spogliati da un orangutan.

Sy Montgomery è una naturalista e autrice, che si è laureata con un triplo magistrale in letteratura francese, giornalismo di riviste e psicologia, e ha da allora scritto libri sia per bambini che per adulti.

Il Boston Globe l'ha descritta come 'Parte Indiana Jones e parte Emily Dickinson.' Il New York Times ha detto 'Parte poeta e parte scienziata'.

Fascinata dalla sua esperienza nell'affrontare i polpi all'Acquario di New England a Boston, L'anima di un polpo ci porta in un viaggio in cui Montgomery ha l'obiettivo di dimostrare che gli altri animali, in particolare i polpi, hanno una coscienza e un'anima.